Nonostante la tecnologia di produzione di energia elettrica tramite lo sfruttamento del flusso idrico abbia oltre 150 anni di storia alle spalle, oggi nuove esigenze e nuove opportunità richiedono lo sviluppo di nuovi sistemi, al fine di soddisfare le peculiari esigenze della generazione distribuita nel prossimo decennio.
Fluens è un’impresa che fornisce prodotti e servizi innovativi nell’ambito dell’idroelettrico di piccola taglia e, in generale, nel campo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica. Fluens è stata costituita nel 2016 e, da subito, ha ottenuto l’iscrizione al registro delle start-up innovative (ex L. 221/2012).
La nostra visione
Secondo Fluens il futuro dell’idroelettrico nei paesi sviluppati si articola lungo tre direttrici principali, affini per tecnologia e tematiche, differenti per campo di applicazione.
Recupero di siti idroelettrici o idromotrici dismessi. Oggi il territorio di tutta la Comunità Europea è letteralmente costellato delle vestigia di vecchie centrali idroelettriche ed idromotrici, che sorgono lungo corsi d’acqua naturali o lungo canali artificiali.
Questa molteplicità di piccoli siti dismessi oggi costituisce un prezioso patrimonio che, se opportunamente valorizzato, può portare notevoli vantaggi alla collettività, agevolando la diffusione della generazione distribuita e la transizione verso sistemi energetici evoluti.
Valorizzazione del deflusso minimo vitale dei fiumi. Le vigenti normative in tema di gestione delle acque superficiali prevedono che, ogni qualvolta si effettui un prelievo di acqua da un fiume o torrente, una parte della portata sia mantenuta nell’alveo, per salvaguardare la vitalità del corso d’acqua e per limitare gli effetti di concentrazione degli agenti inquinanti. La quota di portata da mantenere nel corso d’acqua è comunemente chiamata “Deflusso Minimo Vitale” (o DMV) ed è generalmente identificata in un valore minimo da mantenere in qualunque condizione all’interno del fiume.
Questo comporta che, in corrispondenza di ogni traversa fluviale o sbarramento di sorta sia sempre presente un “rilascio” da cui transita una portata costante o comunque mai inferiore ad un valore definito. La valorizzazione energetica di queste portate è un altro settore di rilevante interesse per l’idroelettrico di piccola taglia: sebbene i dislivelli sfruttabili siano di norma modesti, in generale inferiori ai 5 metri, la costanza delle portate fa sì che si abbiano ore equivalenti di funzionamento molto elevate, tali da compensare i costi legati alla costruzione di centrali localizzate in alveo.
Valorizzazione delle condotte acquedottistiche. In territori montani le reti acquedottistiche sono alimentate da condotte che, di norma, captano acque da sorgenti localizzate lungo le pendici delle montagne circostanti, per portarle poi nei centri abitati, a fondovalle. In questi contesti sono presenti condotte forzate che coprono dislivelli anche importanti, generando pressioni elevate. Queste notevoli pressioni sono spesso dissipate sia lungo le condotte stesse, che in concomitanza di valvole e vasche di laminazione, in quanto deleterie per l’esercizio della rete di distribuzione. La sostituzione di condotte, valvole e vasche, con opportune tecniche ed approfondite valutazioni, con turbine specificamente ingegnerizzate, permette di destinare la medesima porta di acqua ad una duplice funzione, idropotabile ed idroelettrica. La presenza di manufatti esistenti (opere di captazione, condotte forzate, locali tecnici) rende gli investimenti in questi contesti particolarmente ridotti, permettendo quindi rapidi ritorni anche per impianti di piccole dimensioni.